Qualche giorno fa mi sono imbattuta in un interessante articolo del New York Times https://www.nytimes.com/ 2018/10/10/smarter-living/ follow-your-passion-hobbies- jobs-self-care.html che spiegava come coltivare le proprie passioni faccia bene al nostro corpo e alla nostra anima e addirittura forniva una specie di “tutorial” su come iniziare a rendere la nostra vita “piena”, quindi gratificante e il più possibile felice.
L’articolo inizia raccontando di Andrew Rea, una persona che si definisce per metà chef e per l’altra metà filmmaker, il quale oggi è diventato un famoso youtuber attraverso il suo canale di cucina e di ricette chiamato Binging with Babish, ma che in passato ha dovuto lottare con la depressione e aveva una vita tutt’altro che appagante. Andrew qualche mese prima di iniziare a coltivare la sua passione (che poi si è trasformata in un vero e proprio lavoro), a stento riusciva ad alzarsi dal suo letto! Oggi intrattiene milioni di persone in tutto il mondo, tra ristoratori, appassionati di cucina, di ricette e di cibo e si può proprio dire in questo caso che la sua passione gli ha letteralmente salvato la vita.
Il racconto di questa esperienza è solo un esempio (molto concreto) di come coltivare un interesse o un hobby possa contribuire a renderci più felici e a diminuire il nostro stress.
Certo, siamo tutti sempre molto impegnati con le nostre famiglie, con il nostro lavoro, con problemi che ci attanagliano tutti i giorni, che ci rendono spesso la vita complicata e siamo sempre convinti di non avere abbastanza tempo per fare ciò che ci piace fare. In realtà basterebbe poco per iniziare, anche qualche ora a settimana, da dedicare a noi stessi se preferiamo il silenzio, la solitudine, magari leggendo, disegnando, imparando l’arte della pittura o qualsiasi altra attività sportiva, o come nel nostro caso teatrale, o coltivando la passione politica o praticando volontariato, se amiamo stare insieme agli altri e vogliamo dedicare per gli altri parte del nostro prezioso tempo.
Continuando la lettura dell’articolo infatti, vengono dispensati interessanti consigli su “come fare per” ritagliarsi del tempo libero e su come rendere queste passioni anche una specie di “obbligo”, per aiutarci a essere costanti nel tempo e ad assicurarci che il tempo a disposizione per ciò che ci piace fare sia garantito il più possibile ed entri a pieno titolo nella nostra quotidianità, prefissandoci anche degli obiettivi (all’inizio magari semplici e raggiungibili) e un percorso chiaro da seguire. Questo ci è utile specialmente se attraverso questa passione vogliamo ottenere qualcosa e abbiamo bisogno di qualche motivazione in più. Magari vorremmo rimetterci in forma dopo un periodo un po’ pigro dove abbiamo fatto poca attività fisica, quindi ci iscriviamo in palestra e iniziamo un percorso che all’inizio può sembrare faticoso, fatto di piccoli passi, ma che poi porta risultati in seguito. Oppure fare come il nostro amico Andrew che ha trasformato in lavoro un’attività che ha iniziato per uscire da un momento difficile.
Un aspetto importante delle passioni inoltre, è che molte persone magari hanno già delle passioni o sanno cosa vorrebbero iniziare, ma molte altre no. C’è chi ha sempre sognato di fare il musicista e nei ritagli di tempo impara a suonare uno strumento, chi vuole fare l’attore e si iscrive a una compagnia teatrale, chi lo sportivo, chi ha la passione di lavorare la terra. Ma c’è anche chi non sa ancora di avere un interesse e in questo caso il consiglio è quello di coltivare le proprie capacitò, di ampliare la nostra “cassetta degli attrezzi” in modo da avere gli strumenti giusti e abilità adeguate per migliorare magari il nostro lavoro e trasformarlo anche in una passione e darci motivazioni nuove e soddisfazioni che credevamo di non poter avere.
In qualsiasi caso investire su noi stessi, cercando di migliorarci sempre, cercare di essere sempre pronti al cambiamento è sempre la cosa giusta, sia se vogliamo semplicemente passare del tempo libero di qualità, sia se vogliamo trasformare la nostra passione in lavoro. Certo è un impegno importante, faticoso, che ci chiama a uscire sempre fuori dalla nostra “comfort-zone”, dalla routine, ma a lungo andare ci riisulterà sicuramente utile nei momenti difficili e ci renderà persone migliori ai nostri occhi e di chi ci sta vicino.
In questi giorni in cui siamo costretti a stare in casa a causa dell’emergenza coronavirus, prendiamoci del tempo per riflettere, per stare con noi stessi e capiamo come poter migliorare la qualità della nostra vita dopo questo periodo.
Serena Colecchia
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