Così scriveva Dante nella sua Commedia, più di 2000 anni fa.
La parola cultura deriva dal latino e significa “coltivare”.
Se volessimo specificare cos’è “cultura” potremmo dire che è tutto quell’insieme che include il sapere:
- norme
- credenze
- tradizioni
- arte
- usi e costumi
più o meno condivisi da una civiltà.
Nella storia il termine ha assunto diversi significati; l’Unesco considera la cultura come “una serie di caratteristiche specifiche di una società da un punto di vista spirituale, materiale, intellettuale ed emozionale”.
Ogni società ha una cultura propria: culinaria , abitativa, rituale, ed è possibile che, entrando in contatto con altri gruppi sociali, essa si modifichi attraverso lo scambio e lo studio di vari elementi.
Una cultura “giovane” che ha al suo interno molteplici elementi dati da flussi migratori importanti è quella americana: popoli diversi ed eterogenei si incontrano su uno stesso territorio e aiutandosi reciprocamente, scambiando informazioni e sapere, danno vita ad una cultura varia, mista, fatta di conoscenze diverse tutte accettate dalla società.
La nostra cultura
La cultura italiana è antichissima, siamo stati il fulcro dell’impero romano, sede della Chiesa cattolica e punto nevralgico di snodi mediterranei.
Dal Medioevo al Novecento abbiamo avuto i più grandi artisti di tutti i tempi siano essi letterati (Dante Alighieri e Boccaccio), scienziati (Leonardo Da Vinci), pittori (Giotto e Caravaggio) e scultori (Michelangelo, Donatello).
L’Italia, tutta, è un museo a cielo aperto, in ogni angolo di qualunque città possiamo respirare arte e bellezza.
Ma la cultura è anche tutta la produzione teatrale, musicale e culinaria. Pensiamo a Pirandello, Verdi, all’invenzione della pizza famosa in tutto il mondo.
Possiamo affermare che la cultura è quell’insieme di regole che una comunità stila per vivere serenamente e in pace. Per migliorare ed evolversi, per far sì che si formi un patrimonio in cui ognuno possa riconoscersi e vivere bene.
L’augurio è quello di avere rispetto di tutta questa meraviglia e di innovarci tenendo sempre presente il nostro passato.
Stefania Pascali
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