Il teatro come strumento di prevenzione sociale

Ogni 72 ore in Italia una donna viene uccisa da una persona di sua conoscenza, solitamente il suo partner; 3 femminicidi su quattro avvengono in casa; il 63% degli stupri è commesso da un partner o ex partner. Sono i dati allarmanti delle violenze sulle donne pubblicati in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, oggi 25 novembre.

Una data che non è stata scelta a caso ma è il ricordo di un brutale assassinio, avvenuto nel 1960 nella Repubblica Dominicana, ai tempi del dittatore Trujillo.

Tre sorelle, di cognome Mirabal, considerate rivoluzionarie, furono torturate, massacrate, strangolate. Buttando i loro corpi in un burrone venne simulato un incidente. Non sempre, non ovunque, le cose sono cambiate da quel giorno: basti pensare alle bambine dell’India che quasi ogni giorno vengono stuprate e uccise, ma anche a casa nostra, dove la violenza contro le donne è spesso nascosta in ambito domestico.
La Giornata è stata istituita dall’Onu con la risoluzione 54/134 del 17 dicembre 1999. La matrice della violenza contro le donne può essere rintracciata ancor oggi nella disuguaglianza dei rapporti tra uomini e donne.

E la stessa Dichiarazione adottata dall’Assemblea Generale Onu parla di violenza contro le donne come di “uno dei meccanismi sociali cruciali per mezzo dei quali le donne sono costrette in una posizione subordinata rispetto agli uomini”.

Il tema, quello della violenza sulle donne, è uno dei più attuali e trova nel teatro una modalità efficace di affrontarlo, con l’aggiunta di una importante valenza culturale.

Negli ultimi anni, in occasione della ricorrenza del 25 novembre, un vasto numero di compagnie teatrali in tutto il paese si è impegnato a confrontarsi su questo preoccupante fenomeno sociale presentando spettacoli che inducano a riflettere, con stili diversi, su drammatici frammenti di violenza psicologica, fisica, sociale e culturale.

Naturalmente è difficile che un messaggio di tal genere possa essere veicolato con efficacia tale da poter veramente produrre cambiamenti significativi nella mente dell’individuo. Ma tra le vie per arginare e prevenire femminicidio, violenza, aggressività, il teatro può certamente svolgere un’azione incisiva sul piano della prevenzione, semplicemente per la sua azione liberatoria, formativa, educativa, per la sua capacità di coinvolgere i molti, per la sua natura socializzante, per la fruibilità del linguaggio che utilizza.

Serena Colecchia

 

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