Da qualche anno conduco laboratori di teatro negli asili nido. Non nascondo che, all’inizio, le paure e le domande erano molte: cosa significa fare teatro con bambini così piccoli?

Qual è il senso?

Non si tratta certamente di renderli attori, non sanno leggere, non posso “fare una recita”. Allora, cosa poter fare? Ho cominciato a documentarmi, a leggere libri di pedagogia teatrale infantile, e ho iniziato a capire. Il bambino gioca ed, attraverso il gioco, impara la realtà. I suoi “giochi” acquistano un valore molto alto perché lo aiutano a riconoscere ciò che lo circonda e a riconoscersi. E se il teatro è il massimo gioco del “fare finta che”, al nido, giocare al teatro, rafforza la qualità della progettazione educativa, arricchisce le opportunità offerte al bambino perché interessa aree fondamentali per lo sviluppo infantile (Marco Bricco “Fare teatro al nido”). Educare alla teatralità significa fare in modo che il bambino possa esprimersi al meglio con tutto il suo essere fatto di corpo ed emozioni, e possa “riviverlo” mediante il linguaggio del teatro.

Addobbare un setting, mettere a disposizione giochi-stimolo, disporli nello spazio e lasciare che il piccolo si muova e giochi liberamente con essi. Ma anche travestirsi da personaggio, leggere storie brevi e ricostruirle, drammatizzando la favola, incuriosirli con danze, attività pittoriche e musica.

Impegnarli in attività pratiche e manuali, come la manipolazione e trattare temi a loro vicini.

È possibile, insieme alle educatrici del nido, programmare le attività in modo che il teatro possa essere un rafforzativo di quello che il bambino deve apprendere fin dai primissimi anni di vita.

Stefania Pascali

 

Foto di Noemi Fabiano: Saggio di fine corso “Le Avventure di Peter Pan” (2019)