Siamo donne. Generiamo la vita.
Siamo forti, capaci di sopportare molto in nome di un amore e di un obiettivo più grande: la famiglia. A volte però entriamo, anche senza accorgercene, in un vortice fatale che può costarci la vita.
E iniziamo a soffrire in silenzio, scendendo a compromessi con noi stesse .
La violenza è psicologica quando, anche se una donna considera poco rispettosi gli atteggiamenti del marito, non riesce a ribellarsi.
È  fisica quando, nonostante le continue botte giustifica e perdona.
Ed è economica quando il marito la manipola, la indebita o la mortifica attraverso il denaro.
Siamo vittime di violenza e basta quando, anche se è desiderio di lui farci sembrare pazze mentre ci rendiamo perfettamente conto che quello che il marito fa o dice è falso, rimaniamo lì inermi e congelate.
Che emozioni attraversano il nostro animo se veniamo trattate così? 
Cosa pensiamo nell’intimità del nostro cuore?
Come viviamo?
E come ci sentiamo se  scopriamo di non essere state rispettate in niente?
Come stiamo quando quello su cui avevamo riposto tanta fiducia, ci lascia in mezzo alla strada sotto tutti i punti di vista?
Che sentimenti proviamo quando ci sentiamo costrette a subire continue prevaricazioni da un uomo?
Sto studiando questi sentimenti per il nostro nuovo spettacolo dal titolo:
Puzzle, donne a pezzi.
Nello specifico parlo di violenza economica.
Io non sapevo cosa fosse prima di conoscere la Global Thinking Foundation con cui approfondiremo l’argomento vedendo la luce in fondo al tunnel.
E tu, ne sai qualcosa?
Mai perdere la speranza.
Mai mollare.
Stefania Pascali