‌La quarantena sta per terminare anche se questo non significa piena libertà, anzi.
Dal 4 gli spostamenti saranno permessi a patto che si garantiscano alcune condizioni. E vabbè, diciamo sì anche a questo se questo serve ad uscire totalmente dal disastro in cui siamo incappati.
È dal 4 marzo che siamo letteralmente chiusi in casa, perché io ho seguito pedissequamente le regole e le restrizioni ed insieme a me tutta la mia famiglia e altri cittadini.
Mio marito faceva la spesa ogni 8/10 giorni.
Ho letto che l’assessore Febbo vorrebbe riaprire prima rispetto ai tempi del governo, in quanto l’Abruzzo è stata una regione che si è comportata molto bene rispetto all’emergenza.
Ce lo auguriamo tutti.
Oggi il pensiero va ai bambini, a tutti i nostri figli costretti a star in casa da due mesi.
A loro che si sono adeguati a “studiare” con la didattica a distanza, a loro che hanno rinunciato a vedere amichetti e maestre, a loro che hanno smesso di chiedere di uscire.
A loro che sono il vero esempio di pazienza.
Hanno collaborato con i genitori diventando: abili cuochi, curiosi lettori, agili ginnasti, aiutanti di casa ineccepibili, ascoltatori passivi di qualcosa troppo più grande da poter comprendere a pieno.
E un grazie va ancora ai genitori che si sono trasformati in: animatori, insegnanti, chef, attori, ballerini e videomaker pur di fare trascorrere del tempo divertente ai loro figli.
Ma tutta questa quarantena mi fa capire ancora un’altra cosa poco valutata in tempi normali:
Quanto è importante la scuola!!! E che lavoro magnifico svolgono gli insegnanti ogni giorno con i nostri ragazzi?! Io mi sono sentita totalmente incapace a livello educativo.
I ragazzi devono studiare in aule scolastiche per apprendere perché da casa è tutto più difficile. Complimenti ai professori, a tutti gli insegnanti di ogni ordine e grado che hanno fatto sentire la loro presenza con messaggi audio e video oltre che per spiegare e interrogare in modo completamente nuovo.
Grazie per il vostro lavoro costante. Sia in classe che fuori. Grazie perché siete educatori, insegnanti, psicologi e all’occorrenza, migliori amici. Grazie per non averci abbandonati e fatti sentire impotenti.
Siete una categoria fondamentale e poco riconosciuta. 
Speriamo davvero che la situazione si normalizzi al più presto.
E che a settembre si torni a scuola!
Lo devono fare. Il governo deve impegnarsi a risolvere questa delicata questione.
Per le mamme ma per il bene dei bambini stessi. La scuola fa bene, dal nido in poi.
E’ necessaria.
Lo studio nobilita l’uomo.
E allora, facciamolo questo applauso a loro, ai bambini che sanno di non poter uscire per un “maledetto virus” e ai quali dovremo insegnare a camminare con la mascherina e a non salutare calorosamente qualcuno quando lo incontrano per strada dopo molti mesi.
Un pensiero particolare va ai miei allievi con cui stavo preparando il saggio finale, Il mago di Oz, che di questi tempi sarebbe stato quasi concluso e pronto per essere ammirato.
Bambini, mi mancate.
E complimenti a tutti voi per la vostra saggezza. 
Vi voglio bene.
Stefania Pascali