Che cosa ne sarà di noi?
E’ una domanda per niente retorica purtroppo ma seria e preoccupata.
Sentiamo in televisione che l’emergenza CoronaVirus ancora non è rientrata, sentiamo che il collasso della sanità è vicino, i posti letto in terapia intensiva scarseggiano e, a parte questo, tra un po’, sarà difficile curare un’appendicite. Tutti ci rassicurano che nessuno perderà il proprio lavoro, che ci saranno aiuti e sussidi alle famiglie ma ancora nulla è concreto sotto il punto di vista economico. Io ho paura. Tantissima.
proprio adesso che eravamo riusciti, dopo innumerevoli sforzi a creare un pubblico affezionato e coinvolto, a portare una stagione teatrale, a formare classi per i corsi di teatro, vediamo tutto sgretolarsi come un castello di sabbia durante uno tsunami.
Che fine faremo?
Hanno bloccato tutte le nostre attività ma anche noi abbiamo la nostra importanza come tutti gli altri del resto; tutti coloro che pagano le tasse, svolgono attività oneste e lavorano duramente e dignitosamente e cercano di arrivare a fine mese.
Siamo il paese più bello del mondo e gli italiani meritano un futuro radioso. Ora come ora il pessimismo è tanto ma noi continuiamo a non perderci d’animo, a credere che tutto andrà bene!
Quando tutto sarà finito, avremo l’obbligo morale di riscoprire e dare valore al prodotto italiano, all’arte e alla cultura italiana, ai luoghi più belli del mondo che sono italiani, a tutto ciò che ci ha sempre contraddistinto nel mondo.
Accogliamo l’invito di Biondo T. di organizzare una grande festa quando tornerà il sereno e riempire le nostre strade, che ora sono deserte, di musica, allegria e vita!
Stefania Pascali